“Nel mezzo del cammin di nostra vita” Dante, come sappiamo, si ritrova “in una selva oscura, che la diritta via era smarrita”. L’allegoria è elementare, ma esatta, e tuttora perfettamente leggibile. Una crisi di mezza età, improvvisa, fulminante; l’angoscia di trovarcisi già in mezzo, senza neanche sapere come ci si possa essere arrivati: e il sonno della coscienza, lo scivolare insidioso nel buio della perdizione, all’inizio, quasi senza rendersene conto. Ma oltre la selva, al finire di questa notte di sgomento, il primo sole già riveste dei suoi raggi “un colle”. Come si passa dalla notte della selva all’alba di quel colle? Come si esce dallo smarrimento, come si riguadagna la Grazia, il Bene; come ci si converte; come si ritorna a Dio?