Città

Dante è un poeta urbano. Anche la sua Beatrice si staglia contro uno sfondo cittadino: la donna salutifera passa “per via”, le folle che accorrono al suo incedere sono, visibilmente, quelle di un popoloso comune duecentesco, e le pur rare evenienze della Vita Nuova si collocano con naturalezza entro le occasioni di una costumata vita di città: la frequenza agli uffici divini, feste di nozze, o anche occasioni meno liete, come i funerali della giovane amica della gentilissima, o del padre di lei, comunque distinte da una affettuosa partecipazione dei concittadini.