Secondo Eliot, Dante è un poeta ‘semplice’. Proprio così: un poeta “facile a leggersi”, come Eliot afferma nel suo saggio dantesco del ’29, in cui insiste sulla “estrema facilità di lettura” della poesia dantesca... Naturalmente, Eliot non ignora, né sottovaluta la densità e a volte la letterale insormontabilità del testo dantesco: egli sa benissimo che spesso, com’egli dice, “è necessario un intero paragrafo per spiegare tre versi, e un’intera pagina di commento per chiarirne i riferimenti”.