Dante, da uomo del Medioevo, vede il corpo, sempre, nel suo stretto legame con l'anima: questa è invisibile e si rende visibile plasmando la materia, cioè il corpo: si dice infatti, citando Aristotele, che l'anima è la forma del corpo che, senza di essa, sarebbe pura materia informe. Per questo la bellezza è l'emergere nel corpo della bellezza dell'anima, come Dante scrive nei sonetti stilnovistici della Vita Nova e nei brani del Convivio riportati.