La libertà civile non è l'anarchia o l'assenza di vincoli ma anzi è l'obbedire volontariamente alle leggi giuste che fa l'uomo libero, come Dante scrive nell'Epistola VI ai fiorentini. L'Epistola scritta il 31 marzo 1311 dal Casentino è indirizzata ai perfidi fiorentini intrinseci (cioè i Neri che vivono dentro Firenze) che si rifiutano di sottomettersi all'Imperatore Arrigo VII, ma che in questo modo, secondo Dante, disobbediscono al volere di Dio stesso, agiscono contro la pace e il benessere della città e dell'intera penisola e che dunque, dovranno prepararsi a sostenere il conseguente castigo.